sabato 3 gennaio 2015

Cenni sui controlli non distruttivi

I CND "Controlli non distruttivi" sono considerati essere parte della scienza dei materiali. Essi  hanno la caratteristica di fornire informazioni sull'integrità o sulla idoneità o meno del componente, senza alterare il particolare in esame.

I mezzi fisici di indagine più comunemente usati sono:


Metodologie per indagini superficiali e sub-superficiali:
  • Visivo ( VT )
  • Liquidi penetranti ( PT )
  • Magnetoscopia con particelle magnetiche ( MT )
  • Correnti indotte ( ET )
  • Termografia ( TIR )
Metodologie per indagini volumetriche:

  • Radiografia ( RT )
  • Ultrasuoni ( UT )
Metodologie non convenzionali:
  • Emissione acustica
  • Esame ad ultrasuoni ( TODF )
  • Esame ad ultrasuoni ( Phased Array )
Queste metodologie di controllo possono essere classificate in diversi modi.
La prima differenziazione è fra metodologie superficiali e volumetriche, le prime mostrano solo indicazioni affioranti in superficie o molto prossime alla superficie (VT, PT, MT, ET, TIR) mentre le altre mostrano indicazioni presenti in tutto il volume dell'oggetto (RT, UT). 
Esistono inoltre metodi non convenzionali, quali: emissione acustica, esame ad ultrasuoni (TODF) e esame ad ultrasuoni (Phased Array)

Si osserva quindi che questi metodi sono fondati su principi fisici completamente diversi, infatti nessuno di questi metodi ha un carattere generale e l'impiego dell'uno, piuttosto che dell'altro, è dettato di volta in volta dal problema offerto dal particolare in esame.


Ogni metodi non distruttivo è idoneo a risolvere solo certi problemi e molto spesso può richiedere più di un metodo per essere risolto completamente. 

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